Il 31 agosto nasceva a Chiaravalle Maria Montessori, educatrice, pedagogista e scienziata.
Tra le prime donne laureate in medicina in Italia, femminista, due volte candidata al premio Nobel per la Pace, impegnata socialmente e scientificamente a favore dei bambini portatori di handicap, i suoi metodi furono osteggiati dal regime fascista e nazista, forzandola a un espatrio (1936) che si trasformò in occasione per la diffusione all’estero delle sue idee innovative.
Uno studio americano realizzato dalle ricercatrici dell’università della Virginia, Angeline Lillard e Nicole Else-Quest, apparso nella rivista Science ritiene che gli alunni delle scuole che seguono i suoi precetti siano più smart.

L’idea della scuola come luogo dove si insegna il rispetto dell’altro, dove il bambino è al centro dell’attenzione, dove sono gli insegnanti ad adeguarsi alla personalità dei bambini e non il contrario, piace.
“Gli insegnanti montessoriani si aggirano sul migliaio e fatichiamo molto a trovarne altri, probabilmente anche a causa di una mentalità diffusa che non riconosce il valore della formazione” lamenta Pietro De Santis, presidente dell’ Opera Nazionale Montessori .
Tempo fa, in un articolo sul Forbes, Steve Danning delineava un collegamento tra i più grandi innovatori degli ultimi anni e il metodo Montessori.
Tra questi i fondatori di Google Larry Page and Sergei Brin, Jeff Bezos fondatore di Amazon, il pioniere dei videogame Will Wright ( The Sims), il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, e il rapper Sean “P.Diddy” Combs.
Ammirata in tutto il mondo e dai massimi esponenti del nostro secolo (Ghandi, Freud, Tagore, Marconi, Piaget e altri) il suo metodo di insegnamento è praticato in 22mila scuole sparse in 110 nazioni (più di 3 mila solo negli USA) eppure nel nostro paese sono presenti solo 500 scuole montessoriane e non per mancanza di domanda (infatti le liste d’attesa per gli istituti che lo applicano sono in crescita).
Apprendimento continuo, entusiamo per tutto ciò che è nuovo, ragionare fuori dagli schemi precostituiti: questi i segreti dei grandi innovatori.
Un po’ come il motto “ Stay hungry, stay foolish” del compianto Steve Jobs .
Parlo di lui perché la sua morte fece grande scalpore mentre la scomparsa dei suoi “predecessori” non ha destato reazioni di pari intensità. Parlo di Jack Tramiel (morto l’8 aprile 2012) fondatore della Commodore (commodore 64, Vic20, Amiga) e di Dennis Ritchie( morto il 12 ottobre 2011) inventore del sistema operativo Unix (quasi tutto il mondo gira ancora su architettura Unix) inventore del linguaggio di programmazione C (è la prima cosa che si insegna a chi vuole diventare un vero informatico) onorato con il premio Turing (massima onorificenza nel settore).
Senza di loro Steve Jobs forse sarebbe stato un designer qualunque. Senza Maria Montessori, non saremmo ciò che siamo.
Vero dunque che “Del successo occorre considerar la natura, non il rumore” come diceva Mino Maccari.
Divagazione che non sarebbe dispiaciuta a Maria Montessori, che incoraggiava i veri talenti.
Lei, prima ed unica donna italiana a cui è stata dedicata una banconota : durante gli anni novanta è stata raffigurata sulla banconota da 1.000lire italiane sostituendo Marco Polo, fin quando l’Italia adottò l’euro.