Campioni di memoria con sole 6 settimane di allenamento!
Solo sei settimane di formazione possono trasformare un individuo medio in campione di memoria. E’ accaduto a una squadra di normali studenti che è riuscita a competere onorevolmente con un gruppo di campioni del mondo della mnemonica semplicemente allenandosi mezz’ora al giorno per sei settimane.
Come ha dimostrato l’esperimento poi pubblicato lo scorso marzo su Neuron, i protagonisti di tornei come il World Memory Championship non hanno nulla di speciale: solo la costanza di allenarsi.
I risultati mostrano quanto sia plastico il cervello umano, come conferma entusiasticamente il neuroscienziato Craig Stark dell’Università della California, Irvine: “Attraverso l’uso, si modifica“. Non è ancora chiaro quanto siano duraturi questi cambiamenti: ciò che è stato appreso mnemonicamente persiste per almeno quattro mesi. Prima di dare il via all’esperimento gli scienziati hanno messo a confronto la morfologia e l’attività cerebrale del cervello dei campioni con quelle dei 23 volontari attraverso le risonanze magnetiche funzionali (fMRI) : i cervelli fra i due gruppi risultavano perfettamente identici, tranne che per la presenza di un paio di dozzine di connessioni cerebrali peculiari negli atleti di memoria.
Nella seconda fase della sperimentazione i ricercatori hanno reclutato altre 51 persone, suddividendole in tre gruppi: al primo è stato assegnato un allenamento per la memoria a breve termine; al secondo un allenamento più intenso per la memoria strategica e al terzo alcun allenamento.
Prima di essere coinvolte nell’esperimento, queste persone avevano una capacità di ricordare tra le 26 e le 30 parole, ma al termine dell’indagine il gruppo sottoposto agli esercizi più intensi, durati una quarantina di giorni, riusciva a ricordare circa 35 parole in più. Chi si è sottoposto agli esercizi per la memoria a breve termine ha migliorato in media di 11 parole, mentre l’ultimo gruppo soltanto di 7. A quattro mesi dalla fine dei test, le persone che si erano allenate più intensamente avevano mantenuto buona parte della capacità, riuscendo a ricordare ben 50 parole. Infine, quando sottoposte a una nuova risonanza magnetica, le persone allenate con la tecnica dei loci avevano sviluppato le 25 connessioni cerebrali apprezzate in precedenza nei campioni di memoria.
Ma come fanno questi campioni a memorizzare un numero così ampio di parole? Con un metodo già noto ai tempi di Cicerone: il “metodo dei loci” (wiki). Si visualizza un percorso familiare e associando a ogni tappa un capitolo dell’orazione. Lo stesso – ma con liste di numeri o parole – fanno oggi Konrad e gli atleti come lui. Il metodo dei loci è una delle mnemotecniche più antiche nonchè fra le più efficaci considerando che l’ippocampo, l’area dove si stabilizzano i ricordi, è anche essenziale per l’orientamento nello spazio!
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Tratto dall’articolo: https://www.sciencenews.org/article/brain-training-turns-recall-rookies-memory-masters