Dedizione. Impegno. Sfide impossibili. Come e perché cercare di superare i propri limiti?
Per affrontare e superare le sfide ci vuole impegno, dedizione e perseveranza, quello che gli inglesi chiamano commitment. Questo ce l’hanno detto, ribadito ed è oramai scritto nel nostro libro della consapevolezza.
Ma all’atto pratico quali sono i meccanismi che fanno si che queste parole si trasformino in gesti? Come si applicano le condizioni necessarie a far si che passo dopo passo un progetto si attui? Che un impresa, una sfida, diventi evento compiuto?
Dire che serva la perseveranza è come dire che ci voglia talento, o ce l’hai o non ce l’hai: allora?
Esistono meccanismi chiari e semplici che possono portarci ad innescare il commitment, che la filosofia taoista può illustrare con chiarezza. Sono gli stessi meccanismi che la medicina tradizionale cinese osserva e utilizza per spiegare l’equilibrio energetico. Qualunque evento si “realizzi” ha bisogno di un equilibrio di fasi energetiche “perfetto” per divenire, appunto, realtà.
Ogni evento che diviene si differenzia da tutti gli altri eventi, che rimangono allo stato potenziale, appunto perché avviene. Non per disegno divino ma come conseguenza della “perfezione” delle concause, degli elementi, delle fasi energetiche verificatesi.
Le fasi energetiche del Taoismo sono 4: il fuoco, il metallo, l’acqua e il legno. Da sole non avrebbero senso senza una fase centrale che offra un fulcro di riferimento, un punto di relatività sulla quale basare l’osservazione. Il quinto elemento è chiamato terra.
Nella medicina energetica ogni elemento è associato ad un organo, ad un viscere e allo psichismo che l’organo possiede. Una sorta di anima, una predisposizione ad una serie specifica di funzioni, un’intelligenza e un ruolo. Proprio come i diversi dipartimenti di un azienda o le diverse fasi di un progetto.
Un progetto aziendale attraversa diversi stadi necessari prima di giungere al compimento, solo se vi è un equilibrio “perfetto”, un flusso armonico in ogni fase e tra ogni fase, il progetto vedrà la luce e diventerà evento (calembour!). Le sfide personali seguono la stessa logica.
Il Cuore Shen, elemento fuoco, amministratore delegato, CEO, imperatore. Per i cinesi il cuore raccoglie gli input dall’universo, si riempie e si svuota perché vuoto deve restare. Come l’imperatore o il CEO di un azienda dal quale giungono le direttive generiche. Il cuore comanda il suo volere al Ministro del Cuore, che è un po’ come il primo ministro, il direttore generale, la parte razionale di alto rango che smista ordini più dettagliati ai vari quadri.
Il Fegato è l’ufficio dove i creativi cercano soluzioni nuove e le suggeriscono al direttivo, la Milza. Lo spirito del fegato per i cinesi si chiama Hun, uno spirito capace di volare, allontanarsi e visitare territori sconosciuti, riportando con sé intuizioni, novità, sogni premonitori. La milza per la medicina energetica è il ministro dei granai, quello che pondera, misura e delibera cosa e quanto sia giusto. Un comitato direttivo che sceglie se le idee del gruppo creativo siano applicabili, se seguano la linea aziendale e se siano economicamente sostenibili. Il suo spirito si chiama Yi.
Vinta l’approvazione del direttivo, l’idea deve passare alla fase applicativa, in questo caso saranno coinvolti tutti i reparti ma soprattutto il rene. Il tesoriere, l’ufficio economico che divide e dosa il denaro, l’energia vitale.
Quando tutto il processo è attivo e ben rodato, è il turno del Polmone. Il suo spirito Po è quello che conserva la rotta, mantiene la prassi collaudata – una volta che la nuova idea è stata applicata e messa sul mercato- mantiene la regolarità necessaria e la fa funzionare nel tempo.
Se la perseveranza, l’impegno e la dedizione necessarie ad accogliere e superare una sfida sono tutte figlie della volontà, qual è l’organo la cui funzione energetica è indispensabile?
Lo spirito del Rene, lo Zhi è la sede della vitalità e della volontà, ma questo non vuol dire che la perseveranza e la tenacia che occorre per perseguire l’obiettivo siano soltanto in mano sua. Si, un rene (il meridiano energetico di rene, ma anche l’organo) in buona salute dispenserà Qi a sufficienza, bisogna però che quest’energia sia spesa bene. E perché questo avvenga tutti gli altri reparti devono funzionare limpidamente, senza blocchi e senza ripensamenti.
Qualora una milza, il direttivo, fosse titubante e ritornasse ancora ed ancora a riflettere su quali opzioni scegliere, continuerebbe a richiedere energia al rene che, a fronte di una richiesta del genere, non farebbe che diminuire le dosi di Qi destinate agli altri reparti. Oppure un fegato il cui spirito sia bloccato potrebbe non produrre quelle idee così innovative, continuando a suggerire soluzioni poco appetibili. E così via, il Qi potrebbe bloccarsi ad ogni livello a causa di paure, di sentimenti non risolti o per mancato radicamento.
Tradurre in concetti pratici questo funzionamento è alquanto facile se si seguono le dinamiche energetiche taoiste.
1-Il cuore e la mente devono collaborare in armonia= la linea aziendale deve essere in accordo con l’etica aziendale e l’intuito del CEO deve essere in accordo con l’esecutivo;
2-Il reparto creativo deve lavorare senza blocchi e rimanere radicato anch’esso al cuore. Se lo Hun quando fa i suoi viaggi (durante il sonno) non è saldamente ancorato al suo luogo di provenienza potrebbe perdersi o potrebbe andare poco lontano per non rischiare di perdersi. Come un aquilone che ha bisogno di un filo resistente e tenuto saldamente per andare davvero lontano senza essere portato via dal vento per sempre;
3-Il direttivo, la milza, deve esaminare a fondo e prendere una decisione. Non deve ritornare troppe volte sugli argomenti già affrontati continuando a rimuginare. Una volta fatta, la scelta va seguita.
4-Il rene, il tesoriere, ha bisogno di tenere i conti in ordine e far fluire le risorse. A sua disposizione ha il capitale d’azienda e il cash-flow. Sul capitale d’azienda non si può intervenire se non con operazioni straordinarie, sul cash-flow si può fare tanto= un’alimentazione corretta, orari regolari, esercizi giornalieri, ordine e trasparenza nella vita day-by-day consentono all’individuo di avere un buon rene. Al contrario, vizi, stravizi e stress lo danneggiano. Lo stesso vale per un azienda o per un idea innovativa;
5-Quando tutto il resto è andato liscio, le best pratices vanno mantenute con ritmo e costanza. Il Po fa questo, ed è difficile e lento far cambiare la direzione al Po una volta che questo ha preso una rotta, nel bene e nel male;
6-Il ciclo non è uno solo, ricomincia appena finisce e si compone di cicli più piccoli.
I taoisti osservavano i processi naturali per ricavarne insights, per comprendere i meccanismi comuni a tutti i processi di questo mondo. Ne deducevano regole applicabili a qualunque ambito, perché la vita ad ogni livello avviene solamente quando i cinque elementi, le cinque fasi, avvengono e si completano in ordine. Ovunque ci siano blocchi o squilibri c’è un problema, una malattia, un fallimento. Ovunque il flusso vitale scorra in armonia c’è il potenziale che si trasforma in evento, l’idea che si trasforma in impresa, il seme che diventa pianta e poi frutto.
Giovanni Guarini